domenica 25 novembre 2012

La democrazia di Kafka

Lo Stato è fatto dal corpo dei cittadini, anzi, lo Stato è il corpo dei cittadini. Ciò è ancora più valido ove si tratti di uno Stato a regime democratico.
Un  paese democratico è tale nella misura in cui i suoi cittadini possiedono ed esercitano il diritto di voto, ma questo non è del tutto vero. O meglio: non è solo questo.
In un regime democratico l'esistenza e la tenuta dello Stato sono nelle mani dei cittadini che ne fanno parte. Ne segue che i cittadini esercitano la democrazia nel momento in cui tutelano lo Stato stesso da ciò che lo possa danneggiare. Ma attenzione: non ci stiamo riferendo semplicemente ad eventuali minacce esterne, quali guerre, embarghi o simili. A rigor di logica ogni violazione della legge che colpisca anche nella maniera più lieve il cittadino è da considerarsi una offesa diretta allo Stato stesso, dal momento che istituzione e individui sono così intimamente legati.
Il cittadino dunque esercita il suo diritto democratico nel momento in cui si difende ricorrendo al potere giudiziario, qualora sia vittima di un soppruso; e l'esito di una tale vicenda ha un peso che va al di là della dimensione individuale, ma investe indirettamente anche lo Stato e così tutti i cittadini.
Se infatti il crimine commesso non viene sanzionato, ciò non farà che aumentare l'impunità e di fatto incoraggiare l'attività criminale indebolendo lo Stato.
Al fine di preservarsi dall'ingiustizia lo Stato, e soprattutto lo Stato democratico, deve dotarsi di un apparato giudiziario tale da mettere il cittadino in condizione di difendersi senza temere ritorsioni, costi processuali elevati e tempi lunghi. Qualora ciò non accadesse, come per altro accade nella maggioranza delle democrazie nel mondo, lo Stato è più debole, perchè il corpo cittadino non è disposto a rischiare di cercare giustizia a costo della propria incolumità, del proprio patrimonio e del proprio tempo.
Quando ricorrere alla giustizia è difficile e foriero di fastidi se non addirittura di pericoli, i cittadini diventano più timorosi e via via più tolleranti di fronte all'ingiustizia.
Se la privazione del diritto di voto è segno chiaro della mancanza di democrazia, altrettanto lo è un sistema giudiziario che non funziona come dovrebbe.

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