lunedì 29 ottobre 2012

Abbozzo di una proposta di legge



 La proposta che segue potrebbe costituire una soluzione a due problemi che interessano coltivatori diretti e consumatori. Lo scopo è quello di rendere l'agricoltura una attività reddizia, dal momento che allo stato attuale la maggior parte degli agricoltori lavora in perdita, o comunque senza quasi alcun profitto.


Vista la spietata concorrenza dei prodotti agricoli che giungono in Italia da paesi europei ma soprattutto non comunitari, i produttori italiani, a fronte di spese assai elevate, sono costretti a vendere ai grossisti a prezzi stracciati (un esempio sono i limoni, pagati a 7 centesimi al chilogrammo), pena l'esclusione dai mercati.

Come risolvere questa incresciosa tendenza che sta pian piano spegnendo questa attività così importante nell'economia italiana?

L'idea è molto semplice: il comune o qualunque altra istituzione pubblica si assume il compito di fondare una società di compravendita di prodotti agricoli locali, che funga quindi da enorme grossista e porti il frutto del lavoro agricolo nel mercato dei consumatori.
Tale società avrebbe due scopi pricipali:

Il primo è quello di presentare dei bilanci in attivo, pena l'azzeramento dell'amministrazione. Si tratta di una condizione che riuscirebbe evitare la creazione di enti inutili e per di più dispendiosi, e di portare soldi alle casse dell'istituzione pubblica, cui fa capo.

Il secondo scopo è quello di comprare dai produttori a prezzi fissati da esperti, che di fatto rendano l'agricoltura una attività redditizia, per lo meno nell' area in cui opererebbe tale società.
Un provvedimento di questo tipo finirebbe per innescare un meccanismo virtuoso di rivalutazione della produzione agricola locale e a chilometro zero, sempre più richiesta dai consumatori più esigenti in fatto di rispetto dell'ambiente.

Una simile idea può essere applicata anche ad un altro settore particolarmente caro a quasi tutti i cittadini, e cioè il carburante per le automobili.

Allo stesso modo infatti l'istituzione pubblica dovrebbe fondare una società di distributori di carburante, in grado di abbattere i prezzi gonfiati dalla speculazione; costringendo di conseguenza anche le altre maggiori compagnie ad abbassare le tariffe. Una società di questo tipo, oltre a fare un enorme servizio alla cittadinanza già oppressa da molte tasse inique, dirette e indirette, fatturebbe in breve tempo così tanti soldi, da portare in attivo il bilancio comunale ( anche il più disastrato!).